giovedì 22 aprile 2010

Uccidi o muori


C'è un'Africa senza safari né turisti, senza foto ricordo e souvenir, che resta nascosta ai nostri occhi perché non fa comodo a nessuno raccontarla. È fatta di paure, di violenze, di vendette e di stupri. E quasi sempre ha come protagonisti e vittime i bambini, i quali rappresentano il 50% della popolazione africana.
Dalla Somalia alle Sierra Leone, dal Sudan al Ruanda, addestrare alle armi i ragazzini è uno sport nazionale, e non da oggi.
I bambini soldato vanno a caccia di altri bambini per farli diventare come loro. Entrano nelle scuole con le armi in pugno, e dicono agli scolari di seguirli. Chi si oppone viene ucciso davanti a tutti gli altri. Una volta al campo, se qualcuno cerca di fuggire, costringono i suoi compagni a tagliargli un orecchio, o le dita, o anche la gola.
Le bambine vengono riservate ai lavori pesanti e alle peggiori umiliazioni sessuali. I bambini vanno in prima linea negli attacchi, camminano prima degli altri nei terreni minati. Poi, quando sono in grado di sparare, sono costretti a tornare ai loro villaggi a incendiarli, a uccidere i loro stessi genitori, a commettere crimini contro la propria gente.
I bambini soldato sono carne da macello per ogni tipo di violenza.
Le ragazze, fuggite dall'esercito, spesso finiscono come prostitute per la strada. Gli orfani dei villaggi sono facile preda dei gruppi armati che, pur violentandoli nel corpo e nella mente, garantiscono un pasto.

(fonte: Quotidiano.net del 25 Gennaio 2000)

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