sabato 24 aprile 2010

Situazione e cause


Sono più di 300.000 i minori di 18 anni attualmente impegnati in conflitti nel mondo. La maggioranza di questi hanno da 15 a 18 anni ma ci sono reclute anche di 10 anni e la tendenza che si nota è verso un abbassamento dell'età.
Il problema è più grave in Africa e in Asia ma anche in America e Europa parecchi stati reclutano minori nelle loro forze armate.
Alcuni sono soldati a tutti gli effetti, altri sono usati come portatori di munizioni, rifornimenti etc…, e la loro vita non è meno dura e a rischio dei primi.
Alcuni sono regolarmente reclutati nelle forze armate del loro stato, altri fanno parte di armate di opposizione ai governi, ma in entrambi i casi sono esposti ai pericoli della guerra, trattati brutalmente e puniti severamente per gli errori.
Una tentata diserzione può portare agli arresti e, in qualche caso, ad una esecuzione sommaria.
Anche le ragazze vengono reclutate. Per esempio in Etiopia si stima che esse formino fra il 25% e il 30% delle forze di opposizione armata.
Anche un tempo i bambini venivano usati come soldati, ma oggi il fenomeno è in aumento, poiché è cambiata la natura della guerra. Vale a dire che oggi giorno si parla soprattutto di una guerra etnica, religiosa e nazionalistica.
Secondo uno studio UNICEF, i civili rappresentavano all'inizio del secolo il 5% delle vittime di guerra, mentre oggi sono il 90%.
Tutto questo è avvenuto anche grazie alle nuove tecnologie belliche. Infatti l’uso di armi automatiche e leggere ha reso più facile l'arruolamento dei minori, tanto che oggi un bambino di 10 anni può usare un AK-47, cioè fucile automatico Kalašnikov modello del 1947, come un adulto.
Altra causa è l’incoscienza dei bambini. Infatti, loro non chiedono paghe, si fanno indottrinare e controllare più facilmente di un adulto, affrontano il pericolo con maggior inconsapevolezza. Ed è proprio per questo che attraversano campi minati o si intrufolano come spie nei territori nemici come.
Un’altra causa è la lunghezza dei conflitti, la quale rende sempre più immediata la sostituzione delle perdite con nuove reclute. Quando ciò non è possibile si ricorre a bambini con età inferiore rispetto a quella stabilita dalla legge, oppure non vengono rispettate le procedure normali, poiché i bambini reclutati non hanno documenti che dimostrino la loro vera età.
Un altro motivo può essere dato dal fatto che alcuni di questi bambini appartengono ad una cultura della violenza o dal desiderio di vendicare atrocità commesse contro i loro parenti o la loro comunità.
Oltre a tutte queste cause ci sono anche dei ragazzi che aderiscono volontariamente e questo avviene per svariati motivi come la sopravvivenza, la fame, il bisogno di protezione, etc…
Per esempio nella Repubblica Democratica del Congo, nel '97 4.000-5.000 adolescenti hanno aderito all'invito di arruolarsi, fatto attraverso la radio. Questi erano per lo più ragazzi della strada.
Una ricerca condotta dall'ufficio dei Quaccheri di Ginevra mostra come la maggioranza dei ragazzi che aderisce volontariamente al reclutamento lo fa come risultato di una esperienza di violenze subite personalmente o viste infliggere ai propri familiari da parte delle truppe governative.
(fonte: http://www.volint.it/scuolevis/commercio%20armi/bambini.htm)

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