giovedì 10 giugno 2010

Africa e dintorni


ritornando a un pò di informazioni....


I bambini soldato anno l'età in cui i bambini occidentali abbandonano i cartoni animati per passare ai videogiochi. Vale a dire che ogni giorno a questi bambini (asiatici, africani, latinoamericani) l’infanzia viene rubata, poiché all’età di sette o dieci anni la loro guerra non è il videogioco di guerre stellari ma è quella reale terribile, ricoperta di odio, morte, sangue, atrocità.
Prima dell'azione militare, li eccitano riempiendoli di droga. Cocaina, anfetamine o polvere da sparo bruciata e mischiata col riso, succo di canna da zucchero o hashish. I loro addestramenti sono crudeli, perché crudeli devono essere le loro missioni.
A Graca Machel si deve la descrizione in modo organico della drammatica situazione dei bambini-soldato nel mondo. La Machel era stata designata come esperta dalle Nazioni Unite nel 1994, e due anni dopo, nel 1996, presentò un rapporto sull'impatto della guerra sui bambini utilizzati nei conflitti armati. Un lavoro culminato con l'approvazione di una risoluzione dell'Onu che considera, a partire dal 1998, l'uso di bambini-soldato sotto i 15 anni un crimine di guerra.
Per molti paesi è solo carta straccia, e non solo per quelli del Terzo mondo, che l'hanno addirittura sottoscritta.
La regolamentazione internazionale dell'uso dei bambini in guerra ha sempre trovato uno strano ostacolo all'interno del fronte dei paesi più sviluppati. Anche l’Occidente arma i minorenni: Canada, Stati Uniti, Australia, Olanda e Gran Bretagna ammettono nei propri ranghi militari ragazzi non ancora diciottenni. Il record negativo è della Marina di Sua Maestà Britannica con il limite di arruolamento a soli 16 anni. L'esercito inglese nella guerra del Kosovo ha fatto combattere 17 ragazzi. Ne inviò ben 381 nella Guerra del Golfo del 1991 e uno rimase ucciso. Oggi la Gran Bretagna può contare su 4.991 soldati non ancora maggiorenni.
Un po' meglio stanno le cose negli Stati Uniti. Cioè il reclutamento è a 17 anni, ed è comunque necessario il consenso dei genitori. Successivamente a denunce, campagne da parte delle associazioni per la difesa dei diritti umani, gli Stati Uniti hanno deciso di aderire alla Convenzione internazionale sui diritti del bambino, che proibisce l'uso di ragazzi-soldato al di sotto dei 18 anni. La Gran Bretagna invece non l'ha sottoscritto.
In Asia i bambini soldati sono usati regolarmente in Afghanistan. E ne arrivano anche dal Pakistan, dove sono reclutati attraverso alcune scuole religiose.
Bambini soldati anche nello Sri Lanka, rapiti e addestrati dalle tigri tamil che combattono il governo centrale di Colombo. Bambini spediti come pacchi bomba a immolarsi tra i mercati pieni di gente nelle città dell'isola. Anche la Cambogia non faceva eccezione.
In Birmania, l'incubo non è finito. Infatti, l'arruolamento forzato di bambini e ragazzi è fatto dal Tatmadaw, l'esercito di Rangoon, che la dittatura militare al potere ha deciso di ampliare a dismisura. Dei bambini soldato fanno ampio uso anche i guerriglieri separatisti dell'etnia Karen, che combattono contro il governo centrale di Rangoon.
Non erano molto più grandi i dodicenni tedeschi delle Hitlerjugend, chiamati da Adolf Hitler nel 1945 a difendere Berlino. Saltavano sui carri armati del nemico cercando di infilarci le bombe a mano nelle feritoie.
Anche l'Armata rossa di Giuseppe Stalin era piena di "figli del reggimento", bambini orfani, adottati dai soldati e spesso usati in missioni suicide.
Ma dopo la seconda guerra mondiale, si auspicava, con la nascita dell'Onu, che fosse messo fine a questi orrori, però non è stato così.

(fonte Dina Nascetti-L'Espresso 15 giugno 2000)

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